Corte Franca

Franciacorta: Corte Franca

Adro, colline di Franciacorta
Adro, colline di Franciacorta | foto Chiara Sonzogni

Quello d'Iseo è un piccolo lago di origine glaciale; le colline su cui si adagia la Franciacorta sono cumoli di detriti trascinati a fondovalle dai ghiacci. A sud del lago è ben visibile l'anfiteatro morenico che disegna la conca dove sono sorti i comuni nord della Franciacorta: Corte Franca, Iseo e i limitrofi Provaglio e Adro. Si tratta di un paesaggio filtro tra quello terroso della pianura, quello minerale delle colline e quello acquatico del mondo lacustre, ricordando la sua natura di zona umida e paludosa, bonificata dai monaci cluniacensi nel 1400.

La Riserva Naturale delle Torbiere è il luogo che più di ogni altro racconta il fascino di questo equilibrio tra terra e acqua ed è il fulcro di questa zona. Si tratta di un sistema di specchi d'acqua, originato in seguito agli scavi per l'estrazione di torba (un combustibile fossile costituito da resti vegetali acquatici, tipico delle terre umide), ora percorso da sentieri e passerelle in legno, a filo d'acqua, che offrono ai visitatori passeggiate tranquille e adatte a tutti.

Le Torbiere regalano panorami davvero unici, a tratti commoventi, in ogni stagione e con ogni condizione climatica. Sono lo scenario perfetto per gli amanti della fotografia che possono immortalare i giochi della luce con l'acqua e degli appassionati di birdwatching che possono avvistare una fauna ricca e vivace. A fare da cornice a questo mondo incantevole, è il bellissimo Monastero Cluniacense di San Pietro in Lamosa e il Monte Cognolo, su cui svetta la Croce di Provaglio d'Iseo e il Santuario della Madonna del Corno, raggiungibili con sentieri di facile percorrenza, in partenza dal centro del paese, in via Alcide de Gasperi.

Franciacorta, Le Torbiere
Franciacorta, Le Torbiere | foto Chiara Sonzogni

Lo sfondo di questi paesaggi inusuali e affascinanti è punteggiato da splendide ville e casolari, costruite quando la Franciacorta era il luogo di villeggiatura delle ricche famiglie bresciane. Conviene quindi perdersi tra queste strade. Che sia in auto, in bicicletta o in moto non importa, l'importante è essere pronti a fermarsi, imboccare strade secondarie e sbirciare tra i cancelli o sopra i muri e le siepi fiorite.

Tra le numerose cantine, meritano una visita Berlucchi, a Borgonato, pioniera nella produzione dello spumante, Barone Pizzini e Bersi Serlini, entrambe situate a Provaglio, lungo una delle strade più panoramiche della zona, Via Brescia e Via Stazione Nuova. Tra i palazzi da visitare si ricordano Palazzo Torri a Nigoline, il Borgo Santa Giulia a Timoline, Borgo San Vitale a Borgonato che ospita una suggestiva distilleria e il ristorante stellato Due Colombe.

Accompagnati dalla tranquillità delle acque ferme delle Torbiere e dai profumi del vino, si consiglia di chiudere l'itinerario affacciandosi al lago. Il paese di Iseo e il borgo di Clusane Sul Lago sono due dei punti migliori da cui poterlo ammirare. Il primo ha un centro storico piacevole, con vicoli in acciottolato, piccole piazze e numerosi bar e caffè dove godere di tranquillità. Le vetrine di negozi e boutique rendono l'atmosfera elegante e patinata. Il secondo invece è un salto nella storia, conserva intatto il fascino del mondo della pesca, è infatti uno dei principali borghi di pescatori di tutto il lago oltre che sede di alcuni dei migliori ristoranti di pesce di lago, che tengono vive le tradizioni culinarie e i sapori di una volta.

Clusane sul Lago
Clusane sul Lago | foto Chiara Sonzogni

Piatto tipico per eccellenza è la tinca al forno, nato proprio nelle cucine delle famiglie dei pescatori. Tra tutti si consiglia di provare la Trattoria Al Porto, la più antica del paese, a conduzione familiare dal 1862, con sale accoglienti vista lago. Altrettanto tradizionale è la Trattoria del Gallo, situata lungo la strada provinciale, antica locanda dove mercati e viaggiatori sostavano nel lungo tragitto da Venezia a Milano. Conviene quindi sedersi, godere con calma di una nuova esperienza gastronomica, ammirando i naéc (termine dialettale per indicare le tradizionali imbarcazioni lacustri in legno, realizzate artigianalmente).