Monte Isola
Monte Isola è una delle più grandi isole lacustri d'Europa: ha 13 chilometri quadrati d'estensione, 1700 abitanti e raggiunge un'altitudine di 600 metri. Da qui la somiglianza a un monte, isolato dalle acque, o a una montagna galleggiante.
Il comune è suddiviso in 13 frazioni, le principali, quelle dove attraccano i traghetti che collegano l'isola alle sponde del lago, sono Peschiera Maraglio (da Sulzano), Carzano (da Sale Marasino), Sensole e Siviano (da Tavernola). Sull'isola La circolazione è consentita unicamente ai motocicli dei residenti ed è proibito trasportarvi veicoli a motore. È possibile spostarsi tramite biciclette o utilizzando il servizio pubblico di autobus.
Nel 2016, dal 18 giugno al 3 luglio è stato possibile raggiungere lisola anche a piedi, grazie all'installazione The Floating Piers, della coppia di artisti Christo and Jeanne Claude, un evento di portata internazionale che ha dato a Monte Isola una visibilità senza precedenti.
Monte Isola è un luogo affascinante, patria di pescatori, barcaioli e tessitrici di reti, tradizioni nate dall'esigenza degli isolani (come vengono chiamati gli abitanti) di prodursi tutto il necessario per poter "tornare a casa" carichi di pesce. Un tempo, più della metà della popolazione maschile passava la vita a bordo dei naèc, le tipiche imbarcazioni di legno. Oggi i pescatori sono molti meno di una volta, ma resistono e si mantengo fedeli alle tradizioni. Le donne invece da sempre si dedicano alla tessitura a mano delle reti: lo facevano allestendo banchi e tavole in riva al lago, per tenere d'occhio gli uomini che sfidavano le acque.
Con la rivoluzione industriale sono ovviamente cambiati modi di produzione e mercati, ma il settore delle reti è sempre stato per l'isola la principale fonte di reddito e non ha mai subito arresti o contraccolpi, nemmeno durante le due guerre del Novecento o con la crisi e le trasfromazioni economiche degli ultimi anni. Questo perché gli isolani sono stati bravi nel reinventarsi e mantenere passione e tenacia. Una storia che il Museo della Rete racconta bene, preservando tracce di un passato ricco di fascino e conservando reperti unici, come le reti da lancio ormai introvabili e inutilizzate.
Sandro, Michele e Nando sono alcuni dei pescatori che potreste avere la fortuna di incontrare sull'isola. Per loro la pesca continua ad essere molto più che un lavoro, è una passione, un modo di dimostrare amore e rispetto per il lago. Il pesce dei pescatori finisce direttamente nelle cucine delle famiglie e dei ristoranti dell'isola. In particolare il "raccolto" di Sandro finisce nella cucina del fratello Silvano, titolare del ristorante La Foresta uno dei più famosi e apprezzati dell'isola.
Parlando di gastronomia, uno dei piatti tipici di Monte Isola, che racchiude il fascino oltre che i sapori del lago, sono le sarde (o agoni e lavarelli) alla brace con polenta. Si tratta di pesci di piccola taglia, prima messi sotto sale, poi essiccati al sole e infine conservati per lungo tempo nell'olio speziato con foglie di alloro. Questo metodo di conservazione cuoce la carne, però la tradizione prevede di grigliare il pesce sulle braci e servirlo con fette di polenta grigliate e la salsa verde, a base di prezzemolo e aglio. Si tratta di una vera prelibatezza. Il sapore del pesce è intenso e salato, la polenta aiuta ad addolcire il palato. Se siete fortunati in estate potreste imbattervi nelle feste organizzate dalle diverse frazioni (tra luglio ed agosto), che si trasformano in vere sagre della sardina con polenta. In inverno invece potreste ammirare in riva al lago e nei giardini delle case dei pescatori, le rastrelliere di legno, su cui si appendono i pesci, per la coda, per farli essiccare.
Tra le prelibatezze dell'isola va ricordato anche il salame di Monte Isola. La carne, magra, è tagliata rigorosamente a punta di coltello, l'aggiunta di una miscela di vino e aglio e la leggera affumicatura con rami e foglie di ulivo, lo rendono unico. Da provare!
Monte Isola, oltre a un'immersione nell'autenticità della cultura e delle tradizione del lago d'Iseo, offre piacevoli escursioni da fare a piedi o in bicicletta. Il periplo dell'isola, lungo 9 chilometri, è una delle passeggiate più piacevoli e di facile percorrenza. La strada fiancheggia il lago ed è accompagnata da dintorni verdi e soleggiati, da terrazzamenti con ulivi e vigneti. Di solito la passeggiata si effettua in senso antiorario partendo da Peschiera Maraglio, la località più frequentemente raggiunta dai traghetti. Sul percorso si trovano, in successione, Carzano, Siviano (capoluogo dell'isola), Sinchignano (metà percorso), Menzino e poi Sensole. Il percorso permette di ammirare da vicino le due isolette di Loreto a nord e San Paolo a sud, entrambe di proprietà privata.
Da ogni località è inoltre possibile imboccare sentieri che portano al Santuario della Madonna della Ceriola che offre un punto panoramico spettacolare, su tutto il lago. Il santuario è raggiungibile anche con i mezzi pubblici e la strada attraversa le altre località dell'isola, borghi pittoreschi, caratterizzati da serenità e dolcezza. Il punto migliore per raggiungerlo è partendo da Peschiera, passando per Senzano e arrivando a Cure, da lì il santuario dista solo un chilometro e il sentierio è ben segnalato. Vi è un sentiero alternativo che attraversa il bosco: è meno conosciuto ma non c'è pericolo di perdersi, basta avere come obiettivo la cima della montagna e la Madonna della Ceriola si raggiungerà con facilità. Un altro bel punto panoramico da raggiungere con una piacevole e breve escursione è la Rocca Martinengo, localizzata nell’angolo sud occidentale dell'isola, il sentiero si imbocca tra le località di Sensole e Menzino.
Le acque che bagnano l'isola sono balneabili, spesso più limpide di quelle del resto della costa. Tuttavia non esistono vere e proprie spiagge, ma terrazzamenti erbosi, con affaccio sul lago, spesso dotati di scalette per permettere una comoda discesa e soprattutto per facilitare la risalita. Tra Sensole e Peschiera Maraglio vi sono le due località balneari conosciute come Le Ere e Il Fuso, nei pressi delle quali vi sono bar, ristorantini, trattorie, comode aree pic-nic e l'ombra degli ulivi. Un altro punto molto bello da cui godere delle fresche acque del lago è la Baia del Silenzio, in località Menzino.
A Carzano si svolge, ogni cinque anni, il Festival dei Fiori, legato alla festa di Santa Croce. La tradizione vuole che le celebrazioni in onore della S. Reliquia della Croce di Cristo, conservata nella chiesa del paese, siano iniziate nel 1632, quando Carzano, insieme a Govine di Pisogne, fu l'unico borgo in cui non si contarono vittime della peste, portata in Franciacorta e poi sul Sebino dai Lanzichenecchi. Da allora ogni cinque anni si celebra questa manifestazione, con una tradizionale precessione in data 14 settembre, e per l'occasione le vie del paese e i balconi delle case vengono decorate con fiori di carta, realizzati a mano dagli abitanti. La preparazione delle decorazioni inizia almeno due mesi prima della festa che è autofinanziata dagli abitanti. Si racconta che le donne passino il quinquennio tra una celebrazione e l'altra, realizzando prototipi di fiori sempre nuovi, diversi e particolareggiati. Il prossimo appuntamento è per settembre 2020.
L'offerta di servizi turistici a Monte Isola è in aumento, tuttavia molte delle strutture conservano un aspetto semplice e un po' austero. Non mancano ristoranti e taverne dove mangiare ottimo pesce e per l'alloggio si stanno diffondendo soluzioni low cost come b&b e airbnb, a fianco ad alberghetti modesti, risalenti agli anni ’60-’70. Però, qualsiasi soluzione cerchiate, concedetevi un passaggio, una sosta, o addirittura una notte al Castello Oldofredi (località Peschiera), un residence d'eccellenza, un luogo che profuma di storia, bellezza e autenticità.
Monte Isola è un luogo ricco di storia, cultura, commercio e turismo, ma non ostenta nulla di tutto ciò, si muove silenziosamente, mantenendo inalterata negli anni la sua struggente semplicità e l'onestà di vite dedite al lago e alle sue tradizioni.